Magneto-terapia a domicilio

Le apparecchiature magnetoterapiche correntemente usate si avvalgono di campi magnetici pulsanti di bassa frequenza (sino a 100 Hz) e di bassa intensità (sino a 100 Gauss).
Ricerche sperimentali e cliniche hanno potuto dimostrare che il campo magnetico pulsante esplica a livello delle differenti strutture cellulari un effetto consistente nell’aumento dell’attività metabolica cellulare con incremento della sintesi di collagene.
 
Il campo magnetico influenza inoltre l’orientamento assiale delle fibre collagene ed una loro più fitta reticolazione; contemporaneamente determina anche un aumento della quota di minerali che possono fissarsi sulle fibre collagene così orientate. Oltre a tale effetto metabolico-organizzativo vi è anche un’intensa neoformazione vasale che favorisce un aumentato apporto di sostanze nutritive. Inoltre, è stata avanzata l’ipotesi di una probabile azione di inibizione attuata dai campi magnetici sull’ormone paratiroideo, con conseguente prevalenza dell’attività osteoblastica su quella osteoclastica.
 
I casi trattati riguardano le seguenti patologie:
 
– Osteotomie;

– Ritardi di consolidamento osseo;

– Malattia di Sudeck;

– Scollamento di endoprotesi;

– Osteoporosi;

– Artropatie e miopatie emofiliche;

– Dolori lombari;

– Spondilite anchilosante;

– Piede diabetico
 
Le controindicazioni: le indagini sperimentali sinora condotte sembrano escludere la possibilità di effetti dannosi risultanti dall’applicazione dei campi magnetici pulsanti a bassa frequenza. L’unica controindicazione assoluta alla terapia con campo magnetico resta perciò, e per ovvi motivi, il paziente portatore di pace-maker.